LA FESTA DELLE LUCI
13 Dicembre, santa Lucia
La luce: una possibilità di guardare meglio, oltre, più lontano. Ma la luce è anche un bagliore nel buio, che non illumina tutto, ma ci permette una visione, fosse anche incerta, ma pur sempre indicativa: una speranza. Senza la luce siamo persi.
La luce è la velocità di onde elettromagnetiche che arrivano a noi da milioni di anni fa e si fanno immagine di fronte ai nostri occhi rivolti al cielo: stelle o corpi celesti che ci parlano dal passato sfidando le leggi del tempo che gravano sulle nostre spalle.
E ancora, la luce è il sole, è il buonumore irrefrenabile di una passeggiata all’aperto, è l’incanto dell’alba che si fa strada nella notte fino a imporre la sua stella smagliante sulle ombre. La luce è colore, è calore, è fuoco: a volte brucia, a volte acceca, ma anche in questi casi ci insegna qualcosa.
E poi, ancora, la luce è rivelazione, epifania interiore: illuminazione dell’intelletto, dei sensi, della nostra visione del mondo. Non necessariamente una certezza, ma pur sempre una nuova prospettiva, una nuova riflessione, un passo in avanti lungo la strada tortuosa dell’evoluzione.
Tutto questo si celebra il 13 dicembre nel giorno di Santa Lucia con falò accesi in tutta la Puglia. Ed è questo che si celebra anche nel Duomondo, in questo giorno così ricco di significato: la festa delle Luci, una danza fatata accompagnata da un canto corale che parla di ciò che è “il sempre” che sopravvive a tutto: l’armonia dell’universo.
La luce si fa più forte quando ci si unisce e il senso delle cose si fa più chiaro quando è una melodia raccontarcelo. Per questo il 13 dicembre, le Luci del Duomondo compongono cerchi intorno ai falò di tutto il globo e volteggiano soavi e leggiadre unendo le loro voci in un inno di rara bellezza che onora la meraviglia del creato.
Un incantesimo che perpetua l’armonia e ci rinnova tutti, mentre continuiamo le nostre vite ignari.