SPIRITELLI DEL DESERTO

DESCRIZIONE

Il corpo arancione è sempre coperto da vesti larghe e un copricapo abbondante che scende sulle spalle. Sono visibili solo lunghe orecchie a punta, occhi e mani. Indossano adorabili scarpine dorate. Portano sempre un’ampolla alla cintola che contiene elementi spirituali, come speranza o miraggio.

Sono rinomati per una sconfinata saggezza che si alimenta di studi millenari di proverbiale eccellenza. Tuttavia, secondo loro, la cultura va esperita nella vita vera, si deve entrare in contatto con le cose del mondo per farle proprie. Per questa ragione, ciascuno studioso fa il giro dell’Universo almeno una volta ogni 100 anni.

Una delle missioni principali è cogliere lo humor di ogni popolazione. Al suo rientro, condivide le sue esperienze. La loro è la biblioteca più grande di tutti i tempi e contiene testi scritti, disegnati, sospirati, sognati, filmati, parlati, cantati, sussurrati, ridacchiati, danzati e musicati. 

Sono maestri di Yoka Yoka, una disciplina che collega corpo e spirito e li rende più elastici. Il loro stemma è un rombo con una spirale azzurra nel centro, simbolo del vento di tempesta che alza la sabbia nel deserto.

SCHEDA RIEPILOGATIVA

Tipo: Spiritello.
Sottotipo: Deserto.
Simbolo: Un rombo con una spirale azzurra nel centro, simbolo del vento di tempesta che alza la sabbia nel deserto.

Personalità: Silenziosi, saggi, misurati, sono creature molto ospitali. Amanti del tè come rito di socializzazione, si dedicano ogni giorno alla meditazione e allo studio.

Estetica: Sono alti, magri, con lunghe orecchie che sbucano dal copricapo. Del viso si vedono solo gli occhi e dalle vesti, rigorosamente biancastre, sbucano solo le mani. 

Habitat: Sabbie e deserti, comprese le spiagge e i vuoti interiori.

Motto: “È sempre l’ora del tè”


[Spiritello del Deserto concentrato in una lezione di Yoka Yoka presso il Ponte romano di Canosa (Terra di Bari)]

AVVISTAMENTO 1

Dopo essere statз a Lucera, passammo dal ponte romano che attraversa l’Ofanto nei pressi di Canosa. Eravamo incuriositз dal sapore antico di questa imponente struttura, snodo viario nevralgico lungo il tracciato della via Traiana. Immerso nel verde e perfettamente conservato, il ponte dà la sensazione di essere finitз indietro nel tempo all’epoca della sua costruzione tra I e II sec. d.C.: un luogo surreale.

Per questo motivo, eravamo certз di trovare tracce duomondesche e, infatti, incontrammo un rarissimo Spiritello del Deserto originario dell’Algeria. La sua popolazione attinge tutta la saggezza da studi millenari di rinomata eccellenza e proverbiale imponenza, pur sapendo che la cultura, per farla propria, va toccata con mano, che non basta rimanere confinatз tra le pagine dei libri, sospesз in speculazioni prive di vita vera. Per questo motivo, ogni studiosə fa il giro dell’Universo almeno una volta ogni 100 anni.

La vostra energia è davvero aggrovigliata: vedo un intreccio confuso dentro di voi. Facciamo qualche passo di Yoka Yoka insieme e distendiamo i pensieri, vi farà bene!”.

Gli Spiritelli del Deserto sono inventori e custodi di questa antica disciplina meditativa. Peccato che richieda anche una certa elasticità corporea che, al momento, ci mancava (e tuttora non la definiremmo il nostro forte!), come si trovò a notare con estremo disappunto lə nostrə deserticə amicə. Quanta fatica rigenerarsi!

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